Fare impresa oggi significa pensare al futuro

Agosto è finito, e come di norma nella gestione di una partita, è utile chiamare un time out
per riprendere le fila e fare qualche riflessione mirata al proseguimento della vita aziendale, a nuovi obiettivi, a nuove idee.
Dunque, a proposito di riprendere le fila e di nuove idee, parliamo di uno strumento, un “contenitore delle idee imprenditoriali” di cui abbiamo accennato le caratteristiche fondamentali descritte nel post pubblicato prima di Ferragosto.

Parliamo di startup

Letteralmente, si tratta della fase iniziale del percorso aziendale di crescita, dedicata a sviluppare, anche con aiuti fiscali, una nuova idea di business.
Il suo significato si riferisce in primo luogo ad un’impresa ancora giovane orientata allo sviluppo di progetti innovativi. La fondazione di una startup può essere legata al mondo di internet, dell’artigianato, dell’industria, del sociale e molto altro. Ciò che conta veramente, infine, è avere idee innovative.
Non è una novità che ogni imprenditore, nella riflessione che si concede, debba sempre pensare ad innovare, a diversificare, a riorganizzare, ed è la concezione stessa di azienda che lo richiede e lo ricorda ogni qualvolta si tirano un po’ le somme dell’attività oppure si affronta un periodo straordinario.
Le esigenze dell’impresa in questi anni sono cambiate: velocità, innovazione e bisogno formativo di chi fa impresa. Questo insegna come per creare valore, anche e soprattutto nei momenti di discontinuità strategica, sia importante affrontare le dinamiche del quotidiano ricordandosi di alzare e volgere lo sguardo avanti, ponendosi nuovi e obiettivi e affrontando le continue sollecitazioni del dinamismo aziendale.
Il modello imprenditoriale della startup può consentire di soddisfare questi bisogni concretizzando idee nuove, lavorando ad un progetto di business alimentato da regole imprenditoriali innovative e agevolazioni fiscali.
Un modo efficace, dunque, di tradurre la volontà e la necessità di guardare avanti proiettando le proprie ambizioni imprenditoriali al futuro, anche per quelle PMI che necessitano di ridisegnare l’impresa e il settore in cui operano.

I vantaggi

Le startup innovative si caratterizzano per determinati requisiti e, sotto l’impulso del MISE, è stato messo a punto (vedi anche circolare 25/02/2021) il contenitore di tutte le regole e le agevolazioni fiscali rivolte a questa tipologia di impresa. È dunque il MISE a stabilire cosa siano le startup e le PMI innovative e quali siano le misure di vantaggio e gli strumenti rivolti all’intero ciclo di vita dell’azienda, comprese le agevolazioni e semplificazioni fiscali.
Vediamo quindi alcuni degli stimoli messi a disposizione dell’imprenditore che possono spingere non solo a creare, ma anche ad investire in una startup innovativa.

  • agevolazioni nei costi di costituzione;
  • incentivi fiscali sulle somme investite dalle persone fisiche, detrazioni IRPEF del 50% fino a un massimo di 100.000€ investiti;
  • finanziamenti agevolati per start up innovative localizzate sul territorio nazionale;
  • deroghe alla disciplina societaria ordinaria;
  • proroga del termine per la copertura delle perdite;

I requisiti di una startup innovativa

Questo strumento risulta quindi molto attuale in questo momento, un periodo in cui le attenzioni aziendali vanno sempre più nella direzione dell’innovazione.
Alcune delle caratteristiche fondamentali di una startup sono, per l’appunto, riconducibili al valore tecnologico e innovativo che l’impresa incarna.
Per essere tale, una startup innovativa deve soddisfare, tra gli altri, i seguenti requisiti:

  • sostenere spese in R&S e innovazioni per almeno il 15% del valore maggiore tra costo e fatturato della produzione, oppure impiegare personale altamente qualificato, oppure possedere un brevetto o software registrato;
  • essere residente in Italia;
  • avere un fatturato inferiore a 5 milioni di euro;

Concludendo

È evidente come l’approccio al modello imprenditoriale della startup sia un modo più che attuale di affrontare le sfide del quotidiano, così come le situazioni straordinarie che in particolare in questo biennio hanno caratterizzato la vita economica degli imprenditori italiani.
Proprio per questo, il time out di oggi vuol fermare per un attimo l’attenzione dell’imprenditore, cercando di proiettarla al futuro.
Non da ultimo, a proposito di proiezione al futuro, si evidenzia come il Recovery Plan abbia  l’obiettivo di ridurre l’impatto negativo della crisi sanitaria COVID-19, aiutando la ripresa aziendale per migliorare gli aspetti economici e sociali.
A quanto detto si aggiunge la parola sostenibilità, ricorrente negli intenti comunitari.
Un prossimo time out dovrà occuparsi dell’argomento.
Perché fare impresa oggi, significa pensare al domani.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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